понедельник, ноября 02, 2009

A spasso col tempo, tenendolo per la manina

Ho assaporato l'alba e la terra che si sgranchisce dalla nebbia.
Ho ascoltato la civetta lamentarsi sopra l'olmo buio e nero.
Ho camminato per le stanze quando tutto dorme tranne la vita e un orologio appeso al caminetto.
Ho cantato sapori di sale sapori di mare che hai sulla pelle che hai sulle labbra, cieli in una stanza dai soffitti viola, ho cantato anche di generali dietro la collina e poi di ninne nanne inventate e colorate.
Ho baciato accarezzato abbracciato, poi ancora baciato accarezzato abbracciato, e baciato accarezzato abbracciato, tutti i giorni io ho baciato accarezzato abbracciato, bacia' accare' abbra', bacia' accare' abbra'...
Ho pulito, lavato, raschiato, sciacquato e risciacquato, strizzato.
Ma ho sporcato provando io stessa il piacere di un bambino che gioca con la marmellata e lancia a terra il bicchiere mezzo pieno.
Ho imparato ad abbinare i colori con una fantasia diversa e a riempire di allegria una casa.
Ho preparato pappine, frullati e camomille.
Ho visto il mio seno gonfiarsi e zampillare come una fonte d'acqua miracolosa, la mia pancia sgonfiarsi e diventare meno interessante.
Ho abbaiato minacciosa e protettiva come un cane da guardia rabbioso.
Ho segnato nella memoria alcuni momenti, sorrisi, paroline, dentini, passi e cambiamenti.
Ho provato a fare tabula rasa per capire cosa si capisce quando si è appena nati, e per un istante sono entrata in un mondo in cui tutto è stupore, tutto si accavalla senza logiche, senza ansie, senza perchè, in cui la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare, un mondo morbido in cui c'è qualcuno che ti scalda e ti tiene forte per la mano.

среда, февраля 25, 2009

Mani da pianista

Dopo i preparativi, si esce!

Preparativi dell'ultimo minuto



Io mi fotografo la pancia.
Il marito si fa la barbecure.
L'interessato fa lo gnogno, ma lo sa meglio di me che ci siamo quasi.
La luna splende nella sua pienezza, alza i mari, illumina le notti e stanotte farà una magia.

суббота, января 24, 2009

Pensieri da sala pre-parto

Se ti viene di pensare che non ce la farai, è probabile, ma non c'è da allarmarsi. Il cambiamento a livello globale è minimo, se muore la madre, addirittura nullo se a morire sarà il nascituro. Nessuno sbalzo a livello ambientale. Evitiamo tragedie, dunque.

Se temi di fare una figuraccia, sappi che non stai partorendo nella casa del Grande Fratello, la figuraccia si limita a qualche migliaio di parenti, conoscenti, e niente più.

Anche se tu eseguissi un parto da manuale, la figuraccia è comunque assicurata con quella camicia da notte che tua madre ti ha infilato senza che tu potessi obiettare perchè stavi già troppo male.

Se avessi giocato con le bambole, da piccola, un pochino più normalmente, invece che sotterrarle tutte in giardino dopo averle farcite di terra e lombrichi dal buchino del sederino...ecco, saresti almeno già un poco più allenata. Ma imparerai comunque.

Se ti scappasse la cacca proprio nel momento “clue”, sappi che le infermiere sono lì anche per pulire. E se tuo figlio da grande ti rinfaccia di essere nato in un mondo di merda, allora rispondigli “ah, non guardare me, è l'infermiera che non ha pulito bene!”.

Se ciò che partorirai non dovesse essere di tuo gradimento, la stanza accanto gode di un'ampia gamma di campioni da cui poter liberamente scegliere. Lungo i corridoi è possibile accordarsi sugli scambi con le altre partorienti. É consigliabile premunirsi di matita e taqquino, per annotarsi i codici a barre dei prodotti.

Se temi che il tuo fiore di campo, una volta partorito, ne esca sciupato, perchè effettivamente assomiglia ad un cannone che ha appena espulso la palla: bollente, fumante, lacerato ai bordi, se temi ciò non ti preoccupare: è possibile ri-cucire eventuali lacerazioni, alcuni dottori sono esperti delle più complicate tecniche di ricamo. Per una nuova vagina con l'orlo-giorno!

Se hai voglia di sfogare la tua rabbia repressa dai clichè di una società perbenista, sappi che tutto è lecito al momento del parto. É infatti consentito urlare insulti, parolacce e bestemmie, nelle varie lingue. Attenzione, verranno fatti accertamenti sulla psiche della madre, solo qualora essa, durante il parto, intoni qualcosa di James Brown, oppure che sorrida estatica dicendo “Io sono la Vergine Madre!”.

A proposito, se si avanzano pretese di Verginità non riconosciuta, è sempre possibile comprare la confezione “Purezza d'Altri Tempi” al Vatican-Shop per soli 900 euro, 1300 euro con l'attestato firmato dal Pontefice. Altri accessori utili, come l'Imene infrangibile (in puro plexiglass a prova di proiettile) oppure il formato universale delle chiavi per Cinture di Castità, sono tutti ordinabili sul sito del Vaticano nella sezione “acquisti on-line”.


Siamo giunti al termine di questo post, e di questa puntata. Nella prossima si parlerà di tamponi vaginali, di brandelli di carne sanguinolenta, e di omicidi post-partum, con un excursus etno-antropologico in cui verranno viste da vicino le partorienti della Cina settentrionale, e della loro particolare tecnica per facilitare il parto. Alla prossima puntata, dunque, e non cambiate blog!

Introduzione a "Pensieri da sala pre-parto"

Siamo in dirittura d'arrivo, eh sì. Questa è la frase che ultimamente ripeto ai più carezzandomi la pancia. Ma questa tanto palpata (esibita, bandita, patata) diritturadarrivo, la vogliamo scandagliare (scagliare scartabellare...god bless my Italian..)...la vogliamo insomma analizzare da vicino?

Analizziamola, su Rieducational Channel.

Alla prima analisi tutto sembrerebbe a posto. A parte il cassetto della mia biancheria, tutto sembrerebbe proprio a postissimo. Pancia standard, ematocrito standard, peso standard, shopping a La Standa.

Ad una seconda analisi, già emergono i primi nèi.

Alle analisi successive emergono invece punti neri, bozzi, ascessi, ascissi, ordinate, lingue biforcute, peli superflui, peli sulla lingua, dermatiti, ermafroditi.

Infatti, a ben guardare dentro questo immane buco nero che è la gravidanza (attenzione a non confondervi, al giorno d'oggi esistono un'infinità di buchi neri di natura diversa, bisogna sapersi destreggiare tra le sfumature... A questo proposito consiglio la lettura di Il senso di Smilla per il tartufo), a ben guardare dentro al buco, già si possono evincere le cosiddette “tremarelle da preparto”, o “coccoloni da preparto” che dir si voglia.

Il post che segue vuol essere dunque a carattere puramente divulgativo, sorge infatti dalla mia innata propensione affettiva e solidale nei confronti di quello che -talvolta impropriamente- si definisce “genere umano”. Questo post vuole semplicemente tranquillizzare le future mamme, mettendo allo sbando, alla deriva, alla derivata, all'integrale, alla luce, gli stati d'animo di una mamma in dirittura d'arrivo.

Dalla mamma in particolare, alla mamma in generale. Un passaggio, questo, che non so se mi riuscirà, ma ci proveremo.



суббота, января 17, 2009

I regali con un senso, ovvero del malaugurato televisore

Per le vacanze di Natale, i parenti hanno regalato a me ed al mio sfortunato compagno d'avventure un tivucolor con gran soddisfazione.
L'impegno generale del parentado è quello di riabilitare le nostre due (1,7 per essere più precisi, ma si abbonda sempre per eccesso) menti impoverite (altrochè uranio).
E si vede che siamo menti impoverite, infatti di quel che ho scritto finora non ci capisco già nulla.

Ricominciamo, come dice Pappalardo:
Per le vacanze di Natale, i parenti hanno regalato a me ed al mio partner un televisore. Niente di che, che volete che sia, un tvcolor usato, che prima se ne stava a prender polvere nella casa di mio suocero.
(Un brivido mi corre sempre lungo la schiena quando pronuncio le parole partner, suocero etc, mi ci abituerò mai?).

Questo bellissimo regalo ci ha pesato sulle ginocchia per quasi un migliaio di kilometri lungo il viaggio di ritorno a bordo di una opel in cinque passeggeri e altrettante valigie e pacchetti vari.
Tra le tante cose, anche un sacchetto di uova, le uniche passeggere che hanno viaggiato comode e protette, ognuno di noi ha riservato loro il posto d'onore. Ma si sono rotte comunque, era da prevedere, nonostante gli sforzi. Uovo frantumato, viaggio fortunato, dicunt.
E il viaggio è stato davvero dei più fortunati, considerando che mia cognata (oh, un altro brivido!) si sia ostinata a volermi insegnare l'uncinetto, portando agli estremi la propria nausea da mal d'auto con piglio da donna d'altri tempi. E' stato un viaggio fortunato per il mio consorte e per mio cognato (hm, frrr, sgrrr) e per sua figlia, dato che si è viaggiato senza una pausa dalla puglia alla lombardia e senza mai entrare in coma. Ma soprattutto è stato un viaggio fortunatissimo per me, che sono riuscita ad arrivare a destinazione con la fedina penale ancora candida e senza partorire mio figlio per strada -la sua fuoriuscita avrebbe sicuramente rotto le uova, ma come vi dissi prima, esse si ruppero ugualmente.

Ora, a casa nostra troneggia un fantastico tv color 8 pollici. Data la concatenazione degli eventi, credereste che sia il televisore regalatoci dal sud. No, quello non ne ha mai voluto sapere di accendersi, una volta giunto in Padania. Insomma, un regalo della minchia.
Ma non finisce qui la storia, perchè il televisore del sud è stato prontamente sostituito dalla concorrenza: i parenti del nord, aggiornati riguardo quest'ultimo triste evento, hanno provveduto subitastante a regalarcene un altro bellissimo!
Ora a casa nostra troneggia un fantastico 8pollici (mignolino più mignolino meno), come vi dicevo.
Poi, però, dovete sapere che i parenti del nord (come anche quelli del sud, del resto) vogliono sempre strafare, stradire, strapensare, stramortire, stramontare, straziare, stranutire... Quindi ci hanno regalato anche un lettore dvd, chè loro si sono comprati quello con anche il mangianastri.
Insomma, il messaggio mi pare chiaro: "riabilitatevi!".
Sì, sì, va bene, piano piano, coi nostri tempi, io e il mio partner torneremo ad essere persone normali, che guardano la tv, che si vestono coi vestiti e non coi sacchi delle patate, che vanno a fare la spesa col carrello e non con l'arco e la freccia, diventeremo come tutti voi, lo promettiamo, faremo anche noi le vasche sotto i portici, l'uomo del monte dirà "sì" sbucciando un ananas con forchetta e coltello, io mi spruzzerò due gocce di ottimismo come profumo della vita, e saremo finalmente persone come voi, come tutti, persone normali, che fanno anche la cacca dal buco di dietro.
Purtroppo però, il tvcolor funziona, il lettore dvd pure, ma l'antenna della casa va messa a posto. Allora, come faremo a diventare persone normali, se dobbiamo fissare per ore uno schermo a linee grigie? Oh, sventura, oh!
Ma asciughiamoci le lacrime che rigano i nostri volti, perchè ci è stato fatto un terzo portentoso regalo.
Un dvd! Ci hanno regalato niente e po' po' di meno che... "il Signore degli Anelli", un film che parla di Elfi e tanto altro...
Se non conoscessi le buone intenzioni di chi ci ha fatto questo regalo, la prenderei come una enorme presa per il culo, eppure ho detto grazie e con impegno, ho assistito a tre ore di film che si consumano veloci e spensierate tra paesaggi incantati e combattimenti titanici.
Però il mio partner riesce sempre a stupirmi, per non dire esaurirmi. L'ha già guardato 4 volte, ed è probabile che nei prossimi giorni lo voglia riguardare ancora, non oso chiederglielo. Stamane pronunciava allo specchio, qualcosa come "Da quando, amico, Saroman il saggio ha deciso di abbandonare la saggezza per la pazzia?". Se gli avessero fatto il provino sarebbe stato preso sicuramente, dico tra me e me con atteggiamento protettivo.

Tra poco preparerò la cena, e poi chi lo sa, la notte è giovane...
Una volta, che il televisore non c'era, si facevano più figli.

Ci riguardiamo il Signore degli Anelli, stasera, che ne dici, eh, amore?
Sì, amore, sarebbe bellissimo.

E direste che siamo proprio come una coppia normale.

суббота, октября 11, 2008

Capitolo XX: Come a Superquarche



Quel mattino d'ottobre l'umidità notturna ancora non si era levata dai campi arati, una vaga nebbia avvolgeva la casina posizionata dietro il castelluccio padronale, senza comunque nasconderla del tutto. Con l'affermarsi graduale del giorno l'aria umida si alzava pigramente, trascinando con sé il vago sciame di immagini oniriche venute a galla durante il sonno.

Gaspare e Zuzzurra quel dì tamburellavano annoiati le dita sulla seggiola di una più che spoglia sala d'attesa nell'ospedale di una Città che non menzioneremo per non farle pubblicità...

... dove potrete gustare uno squisito piatto di tortelli con la zucca ammirando il fantastico profilo del castello di San Giorgio, potete prenotare chiamando allo 0376...

Dicevamo dunque.

In quella sala d'attesa la gente parlava bisbigliando composta, come a non voler sporcare il candido silenzio ospedaliero.

-Oh caro, credo d'aver perso la prescrizione!

-O'mazz' (esclamazione popolare) Ste' (diminutivo dialettale di Stella) cha tristezz', io c'avrei mess' nu vas' di fiouri coloratt' dint' 'sta stanz', anz' avre' dipint' tutt' dd' ross'

-Abduhl matha hari kalì mal di panza ganesh deevà!

-(pronunciato orgogliosamente) Io è dalle otto e mezza che aspetto qui, Io, sa?

-(squarciando violentemente il silenzio con voce impaziente) Signora Zuzzurra prego!

Signorina, prego non Signora, la signorina Zuzzurra scattantissima al comando dell'infermiera si infilò lesta dentro l'ambulatorio, e sparì alla vista di coloro che aspettavano il proprio turno con la tipica pazienza dei pazienti.

-Data dell'ultima mestruaz...?

-(repentinamente)18 maggio 2008, dottoressa!

-S'accomodi, dunque (seguendo con sguardo perplesso la fintamente spavalda signora anzi signorina Zuzzurra).

...nella stanza silenzio, si odono solo le manovre di una mano esperta al computer...

-...cranio...

...millimetri...

...biparietale...sì...sì...

ecco qua...

uff...uff come è messo male, e dai girati!

-(la signorina Zuzzurra tra sé e sé) Quella messa male sarà lei dottoressa!

Ah sì eccolo...

hm...

silenzio prolungato, mentre la dottoressa continua a scrutare il computer, e la paziente coricata sul lettino allunga lo sguardo verso lo schermo cercando di riconoscere almeno una mano, una spina dorsale, un cranio, o qualcosa di umano, insomma.

-Lo sa il sesso del bambino?

-No.

-Lo vuol sapere?

-Sì

-E' un maschio.

Queste furono le testuali parole che mandarono in malcelato visibilio la signora, anzi signorina Zuzzurra in quella piccola stanzina grigetta del complesso ospedaliero di una città che non nomineremo. Un maschio! Ecco di certo si affezionerà tanto alla sua mammina e allora adesso come lo chiamerò Gaspare voleva una femmina mi sa oh come sono contenta è un maschio il cromosoma xy m'ha sempre affascinato di più sì sì meglio il maschio basta che però non faccia come tutti gli uomini sarà sicuramente molto sensibile... Tutta quest'accozzaglia di pensieri venne banalmente esternata con un

-Oh!-

perchè effettivamente alla signorina Z. non veniva in mente nessun commento intelligente a quella notizia che sulle prime le sembrava la notizia più importante del pianeta terra. Così importante, come se il pianeta in quel momento avesse dovuto interrompere il proprio moto sempriterno, la gente avesse dovuto smettere di lavorare, di soffrire, di mangiare, di copulare, di pensare, come se dal primo all'ultimo essere vivente, dall'artide all'antartide, sentisse con la medesima intensità l'emozione della signorina Zuzzurra e con lei la condividesse con un applauso, o con un canto, o con un'esclamazione fatta in milioni di lingue diverse.

Poco dopo, mentre ancora il Figlio Maschio era in onda sugli schermi di tutto il Mondo per essere più scrupolosamente monitorato, fu fatto entrare nell'ambulatorio il signor Gaspare, vestito per l'occasione con maglioncino nero pantalone cachi scarpe da tennis prestate dal suocero boxer di emporio armani (un affare al mercato del giovedì) e calze donia.

Gli fu data la notizia che il frutto del suo seme era maschio.

-(timidamente)Bene! Pensav' foss' 'na femminucc'...

(piano piano Gaspare prende confidenza con la stanzina asettica e irrompe coi suoi commenti più spontanei)

-O'maaaaazz' ma si ved' tutt' co' o'compute! 'A spina dorsale, 'Ste, e il cuoricino, o'mazz' u' Piccinin' nostr'!!!

-Come a Superquarche, Ste', con la sonda dentr' a' terra cha si ved' tutt'!

Uscirono finalmente dall'ospedale, lui potè aspirare profondamente dalla sua sigaretta arrotolata, lei, precisa impeccabile perfetta, riaccese il cellulare, ripose i documenti nella cartellina che avrebbe comunque perso da qualche parte una volta tornata a casa, si sistemò l'orlo del pantalone troppo lungo, intrecciò la mano in quella del suo compagno, lo tirò a sé per stampargli un bacio che lo riportasse sulla Terra (il suo interesse era già caduto ormai su degli straordinariamente enormi funghi commestibili cresciuti nonsocome nelle aiuole del parcheggio), e sorrise soddisfatta, baciata dal sole di una mattina d'ottobre.


воскресенье, сентября 07, 2008

A volte ritornano...

Sono un po' embarassada, ma son tornada!

пятница, июня 22, 2007

Tarantolate

Non possono stare ferme
E si muovono per la peninsula
Sempre inseguite dalla magia
Rabdomanti senza tregua senza requia
Alla ricerca di Luoghi e di Assenze
Un desiderio d'Altrove
Desiderio del fuoco della strada.
Voraci.

...Si dice che le pizzicate dalla tarantola possano trovare requie solo
nel movimento continuo...
Terre arse e rosse
Terre di sud, terre di confine
Terre di dove finisce la Terra.
Cerchio che chiude, cerchio che apre
Che stringe, che spinge
Cerchio che abbraccia e poi ti scaccia
Dentro il cerchio del voodoo mi scaravento
E lì vedo che la Vita è Quel Momento.
Scaccia scaccia satanassa!
Scaccia il diavolo che ti passa!
Scaccia il male che ci ho dentro!
E non sto ferma!

Questo è il male che mi porto da vent'anni addosso

Ferma non so stare in nessun posto
Rotola rotola rotola il masso
Rotola addosso, rotola in basso
E il muschio non si cresce sopra il sasso.

(adattato da Il Ballo di San Vito di V.Capossela)


Ballo di S.Vito: Espressione popolare designante la corea di Sydenham, nota anche come corea infettiva o reumatica. Si tratta di un’encefalite che compare in soggetti che presentano o hanno presentato affezioni reumatiche (febbre reumatica, angina tonsillare, endocardite, reumatismo articolare ecc.), più spesso nell’infanzia. Inizia con modificazioni del carattere e del comportamento; in seguito insorgono i tipici movimenti coreici (movimenti involontari, bruschi e irregolari, delle mani, degli arti e del tronco), accompagnati da ipotonia e da disturbi psichici di varia gravità. Guarisce in uno o due mesi, spesso con postumi (tic, tremori, ansia, labilità emotiva ecc.). Frequenti le ricadute e le recidive, specie in gravidanza. La terapia consiste nella profilassi e nella cura del reumatismo articolare acuto, nonché nella rimozione chirurgica dei focolai infettivi e nel trattamento sedativo.







Ярлыки:

среда, июня 20, 2007

Il lavoro più antico del mondo

No, non è quello della puttana. Anche Barney Rubble, l'amico di Fred Flistones, faceva il promoter per Camel e Wistons.
I gadgetz erano pietre focaie ricaricabili e portachiavi di pelle di dinosauro.
(La domanda sorge spontanea: ma allora, quanti anni c'ha la Paolona?!?)

Autostop

Mi metto a volte nei panni di chi guida solitario per strade solitarie, a bordo di una fiat panda, o di un'audi, o di un'apecar, o di un camion a rimorchio. Mi immagino di scorgere da lontano, sul ciglio della strada, un autostoppista (solitario quanto me alla guida sulla strada solitaria), visibile come un monumento lontano, come un silos per le granaglie. Cercherei di squadrarlo lentamente mentre mi avvicino, di spogliarmelo e rigirarmelo nella mente con anticipo, innestare le quattro frecce, accostare, abbassare il finestrino e chiedere in che direzione è diretto per poi dirgli ruvidamente "Monta su".

C'era quel Ljoscha di Pushkin, che ascoltava musica trance, a cui tradussi le parole di White Rabbit dei Jefferson Airplane (...one pill makes you larger, and one pill makes you small, and the one that mother gives you doesn't do anything at all...), che strinse poi amicizia con Maksim, alla fine gli lasciai un disegno sul sedile posteriore prima che ci abbandonasse ad una stazione deserta.
E Quello che ci caricò lungo una stradina sterrata in mezzo ai boschi, stupito del fatto che noi così tranquillamente stavamo attraversando una ex zona militare del KGB, inconsapevoli dei pericoli...
Poi quel Furgonista (armeno o kazakistano e chi lo sa?) con braccia incredibilmente pelose, alla guida di un furgoncino bianco, che si fermò, sì, ma a 100 metri più avanti, apparentemente per sistemare il furgone, ci ignorava del tutto, puliva il vetro con esagerata precisione, e noi che lo aiutavamo pure in silenzio, temporeggiava e gettava rapide occhiate a noi e ai nostri zaini polverosi, e poi anche quando finalmente si decise a rimettersi sulla strada con noi a bordo, senza dire una parola, non ci chiese nulla, accese l'autoradio e ci posteggiò nella buia periferia di una cittadina bielorussa.
E mi disse "montasù" anche Manuel, col quale ora siamo diventati amici e ci vediamo ogni volta che io mi avventuro per i colli bolognesi, ogni volta lui si finge di nuovo autistapercaso ed io autostoppista.
C'è stato, recentemente, un Bengalese Lillipuziano, che guidava col sedile attaccato al volante, che si fermò a raccattare me e Fresca amica mia in zona Lazzeretto quando ormai avevamo perso l'ultimo bus di mezzanotte e mezza.
Ma i migliori sono stati gli Elfi Bresciani, alla guida della loro casetta sulle ruote, Simone e Chiara avevano uno sguardo incredibilmente penetrante pur nella sua trascendente vaghezza, lo sguardo appunto di chi è appena tornato da un viaggio in India, come loro. Ci perdemmo dopo i primi 500 metri, forse colpa del chiloom acceso in nome della fratellanza di tutti i popoli.

Gente che aiuta, senza fartelo pesare, e a cui tu a malapena riesci a dire grazie. Situazioni in cui le parole non servono, perchè una sola piccola azione ha già creato da sola un legame fortissimo tra solitari Esseri in viaggio.


Non vi consiglio On the road di Jack Kerouac, perchè mi ha fatto così schifo che l'ho lasciato a pagina 50.
Leggete piuttosto Under the skin di Michel Faber, la storia di una certa Isserley che guida per le strade deserte delle Highlands scozzesi a caccia di autostoppisti maschi...

Amare l'immagine riflessa dell'Amore

È possibile uno scambio autentico tra un uomo e una donna nel quale il fuoco della passione divenga fuoco alchemico e serva a unire, a trasformare e a diventare se stessi, anziché inventarsi a vicenda alimentando il gioco narcisistico di amare l’immagine riflessa dell’amore???


вторник, июня 19, 2007

Ma che brava ragazza!

The girls that are wanted are good girls
Good from the heart to the lips
Pure as the lily is white and pure
From its heart to its sweet leaf tips.

The girls that are wanted are girls with hearts
They are wanted for mothers and wives
Wanted to cradle in loving arms
The strongest and frailest lives.

The clever, the witty, the brilliant girl
There are few who can understand
But, oh! For the wise, loving home girls
There's a constant, steady demand.
J.H.Gray, 1880 ca.

Le brave ragazze sono quelle richieste,
Quelle di cuore e sorriso gentili.
Pure come bianco e puro è il giglio
Dal cuore ai dolci petali sottili.

Le brave ragazze sono quelle richieste,
Sono richieste per madri e per mogli,
Per cullare tra le braccia amorose
I forti mariti e i fragili figli.

La ragazza intelligente, l'arguta e la brillante
Solo pochi la possono capire.
Ma, oh! di sagge donnine di casa
C'è una costante, continua domanda.




La sposa turca
Titolo originale: Gegen die Wand
Regia: Fatih Akin
Musiche: Klaus Maeck
Paese: Germania/Turchia
Anno: 2003
Durata: 123'
Sito ufficiale: www.gegediewand.de




Dopo la scoperta dell'acqua calda

La scoperta dell'infusore!
Ora le mie tazze hanno sapore!
Il blog da oggi assume una faccia nuova!
Il sorriso di giada dell'Illuminato!

OM MANI PADME HUM


Girando la Ruota del Dharma

Il Mantra Avalokiteshvara

E' consigliato recitare il mantra Om Mani Pädme Hum almeno una volta al giorno.

Così il Gen Rinpoche, in una serie di lezioni sui mantra dei cinque dhyani Buddha, diede questo insegnamento sul mantra Om Mani Pädme Hum.

OM MANI PADME HUMIl mantra Om Mani Pädme Hum contiene l'essenza dell'intero insegnamento. Recitando la prima sillaba Om si può raggiungere la perfezione nella pratica della generosità.

Ma aiuta a perfezionare la pratica della etica pura, come Ni aiuta a raggiungere la perfezione nella pratica della tolleranza e della pazienza. Päd, la quarta sillaba, aiuta a raggiungere la perfezione della perseveranza. Me aiuta a raggiungere la perfezione nella pratica della concentrazione, e la sesta ed ultima sillaba Hum aiuta a raggiungere la perfezione nella pratica della saggezza. La recitazione di questo mantra conduce infatti alla perfezione delle sei pratiche, dalla generosità fino alla saggezza. Il cammino di queste sei perfezioni è lo stesso percorso da tutti i Buddha nei tre tempi.

Le sei perfezioni sono gli strumenti sviluppati dai Bodhisattva al fine di raggiungere lo stato di Illuminazione. Le sei perfezioni, dice il Buddha, sono la madre ed il padre, sono le due gambe, e sono i protettori.

Quando il mantra viene recitato, ciò aiuta a schiudere la porta della rinascita nei sei regni dell'esistenza, nella terra pura del Buddha Amitabha.

Om arresta la rinascita nel regno delle divinità celesti, il che ci aiuta a negare il dolore provocato dalle rinascite in questo misero regno dell'esistenza. Ma arresta la rinascita nel mondo dei semidei. Ni arresta la nostra rinascita come umani invischiati in un circolo vizioso di azioni e delusioni. E ciò ci fa superare la sofferenza derivante dalla povertà, dal dolore e da tutti i generi di umane miserie (nascita, morte, malattia...). Päd aiuta a superare la sofferenza derivante dalla sete e dalla fame. Me aiuta a mettere una fine al ciclo di rinascite nel mondo animale e a superare la sofferenza derivante da essere incapaci di esprimere se stessi. Quando si recita Hum; la sesta sillaba del mantra arresta la rinascita nel regno dell'inferno e aiuta a superare la sofferenza derivante dal caldo e dal freddo.

Così, arrestando il ciclo di rinascite entro questi sei regni dell'esistenza terrena, permette a chi recita il mantra Om Mani Pädme Hum di rinascere in terre illuminate e pure.

I benefici derivanti dalla recitazione del mantra sono spiegati nei sutra. Questo matra fu in origine elaborato dal “Buddha Rosso”. Quando per la prima volta questo mantra fu recitato dal Buddha, si dice che la Terra venne sei volte scosse per la meraviglia.

Si dice che nessuno potrà mai diventare un Buddha, la sua illuminazione dipende da Manjushri e da Avalokiteshvara. Ciò significa che senza compassione e senza saggezza, non è possibile raggiungere l'Illuminazione. Avalokiteshvara, infatti, è la divinità della compassione di tutti i Buddha. E allo stesso modo, senza una saggia comprensione della natura umana e della realtà dell'esistente, non è possibile raggiungere l'Illuminazione. Ecco perchè Avalokiteshvara e Manjushri sono forme divine del cammino e del corretto metodo verso l'ILLUMINAZIONE.


понедельник, июня 18, 2007

Da questa prospettiva, come la penso

Non sono nè terribile, nè semplice, io
Non sono così terribile da uccidere
Semplicemente, nè così semplice sono io
Da non sapere che qui tutto è caos.
Per un solo minuto di pace alla pace eterna rinuncerei.
За одну минуту покоя, я посмертный отдам покой.

суббота, июня 09, 2007

Scene di vita quotidiana


Pronti?
Mamma?
Ciao, sì sono io.
'Scolta, mi sono finiti i miracoli gratis, mi fai una ricarica?
Da 50.
Bon, vado che c'ho un sacco di robe da fare, mamma.
Sì anch'io ti voglio bene, sì.
Sto bene, ma sì che sto bene.
No, mamma, non mi sento più solo, ora va meglio.
A posto, tutto a posto.
Sì sì ciao.
...ah mamma!
Per pranzo fammi una pastasciutta, che io porto il vino.
No, mamma, i fusilli non li so moltiplicare, diobono, quante volte te lo devo ripetere?
Sì, ciao.

воскресенье, мая 06, 2007

Пока Ростропович

ehi lei cielo!


ehi lei cielo !

si tolga il cappello prego !

io me ne vado via !

di nascosto l'universo sonnecchia

poggiando sulla zampona

l'immenso orecchio

pieno di zecche astrali

-la nuvola in pantaloni -


Lo so

si paga sempre

per una donna

che importa? la vestirò

come dentro una gonna

invece di una toeletta

comprata a parigi

col fumo della mia sigaretta

-a piena voce-

Владимир Маяковский

пятница, мая 04, 2007

Прощай Тигротто Азиатико



....Прощай Фургону (Азиатский Тигрёнок)...

четверг, мая 03, 2007

Первого Мая


На дороге

Я не знала куда хотела-могла ехать

Просто чуствовала

Движение ног

Движение сердца

Стояла на дороге

И ждала

Рано или поже что-то случится

Только надо ждать равновесие всяких случаей света

-Производственное соединение-

И вот- Зудьба никогда не перестает работать

Даже не в Первого Мая

Народный празник в Марзаботто

Место промокшее от крова партезанов

Крова гражданских

И также от дожди

Целый день шёл проливной дождь

Медные духовые инструменты с людьми с детьми с собаками с стаканами вина

Бегали в укрытию от дожди

Музыка начила

Танцы открылись

Опьянение возбуждалось между столами

Как на весёлой звадбе

Мы пели

Пели пели пели пели пели

Девошка на столе трещала кастаньетами

Пацаны на её смотрели

И потиконнику тучи прошли.

среда, мая 02, 2007

BIANCO su nero





Первое воспоминание.
Я один, маленький, лежу в манеже. Кричу. Никто не подходит.
Кричу долго. Манеж - обычная детская кровать
с высокими решетчатыми бортами.
Лежу на спине, мне больно и мокро.
Стенки манежа завешены сплошным белым покрывалом. Никого.
Перед глазами - белый потолок, если повернуть голову,
можно долго смотреть на белое покрывало. Я ору и ору.
Взрослые приходят по расписанию. Когда приходят - кричат на меня,
кормят, меняют пеленки. Я  люблю взрослых, они  меня - нет.
Пусть кричат, пусть перекладывают на неудобную кушетку. Мне все равно.
Хочется, чтобы кто-нибудь пришел. Тогда можно увидеть другие манежи,
 стол, стулья и окно. Это все. Потом -  кладут в манеж.
Когда кладут, опять ору. На меня кричат. Они не хотят брать меня
на руки, я не хочу в манеж. Сколько себя помню, всегда боялся,
когда оставляли одного. Одного оставляли регулярно.
Первый и самый приятный запах - смесь винного перегара и духов.
Иногда приходили женщины в белых халатах,
брали меня на руки. Бережно брали, не как всегда.
Они называли это "праздник". От них вкусно пахло алкоголем.
Меня несли куда-то, приносили в большую комнату со столом и стульями.
Я сидел у кого-нибудь на коленях. Женщины передавали меня
с рук на руки. Мне давали съесть что-нибудь вкусное.
Но самым приятным было то, что я мог  все видеть. Все вокруг.
Лица людей, красивые тарелки на столах, бутылки и рюмки. Все пили
вино, ели, разговаривали. Женщина, у которой я сидел на коленях,
одной рукой очень бережно придерживала меня,
другой проворно опрокидывала очередную порцию алкоголя, закусывала.
Закуски были разные, от каждой она отщипывала маленький кусочек
и клала мне в рот. Никто ни на кого не кричал. Тепло, уютно.

Р
убен Галлего, Белое на Чёрном

A distanza di esattamente un anno dal mio ingresso all'orfanotrofio di Pawlowsk,
vi riporto questo estratto denso di semplici emozioni ricordi impressioni.
Non tutto ciò che è semplice, però, è banale.
Attraverso la lettura di questo libro potreste condividere insieme a me
e insieme a tutti i bimbi che ho salutato a malincuore nella 38esima stanza
del korpus II tante piccole semplici gigantesche emozioni.
E scusate se cado nel sentimentale, in questo caso so che non sarebbe il caso.
Ma così è.

Мы Циганы


Правда, что через окна

мы не можем видеть света

потому что ночь всегда победит дня

и ночь крова не даёт

Правда, что наш воздух

становится более и более девошкой

и бегают за ним

по улицам без выхода

Правда, что мы ре можем говорить

и что мы говорим всегда слышком много.



Правда, что мы плеваем на пол

когда встречаем горбатого по дороге

Правда, что мы не хотим платить за вина не имев вину

или что мы больше хотим умирать

чем склонить голову, правда.

Правда, что мы боимся поэтов

потому что поэты ласкают горбы

и ненавидут конец дня.

Правда, что мы всегда ищем любовь

в ошибочные руки.



Правда, что мы не понимаем друг другу

что мы не говорим одного языка

и боимся тишину, это правда

что нам много делать

а ничего делаем.



Но я видела тоже счастливых циганых

бегая друг за друга, заниматься любовью

и кататься по полу

Но я видела тоже счастливых циганых

на Пиацце Мадджоре

бухаться луной, местью, войной.


Ф.


temo ci siano tanti errori...chi può perfavore dia correzioni



среда, марта 28, 2007

Terra Acqua Anima


Mutamenti del fuoco; innanzitutto mare, e del mare una
metà terra e l'altra metà soffio infuocato. Per l'anima è
morte divenire acqua, e per l' acqua è morte divenire terra,

ma dalla terra nasce l'acqua e dall'acqua nasce l'anima.

Eraclito (535,470 a.C.)

четверг, марта 22, 2007

Эдуард Шнейдерман


Хожу по городу
и спотыкаюсь
о поцелуи -

Здесь целовались,
там целовались,

А поцелуи навсегда остались

На мостовой.

Хожу по городу
И ищу:
Это не наш,
это не наш.

Наконец, нашел:

Горсть - на Фонтанке

И два - на Васильевском.

Кажется, все.

Остальные - чужие.

Какие они холодные -

Сущие льдинки!

Какие они несуразные -

Твердые, маленькие.

Не как у всех.

Подберу, сколько есть

И - домой.

Ношусь по комнате,

Не знаю, что делать,
куда положить,

Чтобы оттаяли.

Да и я-то с ними замерз,

Руки окоченели.

Ничего не придумал.
Пойду отнесу на старое место.
Может, ты мимо пройдешь,
Споткнешься,
узнаешь:
наши;

Поднимешь,
увидишь:
холодные.

Что-то поймешь.

Что-нибудь сделаешь.

Что-нибудь сделаешь.

1960